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«Basta cemento a Porto d'Ascoli», gli ambientalisti sgridano l'amministrazione comunale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO "Riportiamo e ci uniamo alle ennesime proteste degli abitanti di Porto d’Ascoli in zona Piazza Cristo Re", alle proteste degli abitanti del quartiere Porto d'Ascoli Centro (LEGGI QUI) si unisce il coordinamento Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città.

"Da anni, anche tramite il Comitato di quartiere - afferma il coordinatore Amilcare Caselli - e intervenendo ai nostri incontri e ultimamente con una riunione a cui erano presenti anche gli Amministratori, i cittadini chiedono un radicale ripensamento della piazza con alberature, verde e panchine, che si acquisisca la ormai degradata area Olivieri per farne finalmente un parco urbano e, come da foto allegate, si oppongono all’abbattimento della villetta che aveva anche un piccolo parco privato (la villa della maestra Papalino), abbattuta per far posto all’ennesimo palazzo a 5 o 6 piani che risulterà addossato alle altre abitazioni.

Nella stessa zona si è aggiunta un’altra demolizione di una casa ad un piano dove sta sorgendo un altro palazzo. I cittadini non ne possono più, e hanno ragione. Il piano particolareggiato risale agli anni 80/90. È quindi scaduto da ben vent’anni: ci chiediamo la legalità di questi interventi, o per lo meno la loro opportunità, visto che questa Giunta in campagna elettorale aveva sbandierato tutti i nostri temi sul consumo del suolo, sulla rigenerazione urbana per un cambio di paradigma consono ai tempi che stiamo vivendo.

I cittadini di San Benedetto e Porto d’Ascoli - conclude il coordinamento Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città - chiedono a gran voce che questa giunta dia un seguito “adesso” alle promesse elettorali per nulla mantenute, perché ora più che mai ogni area ancora libera in città ha una spada di Damocle di cemento pronta a cadere, forse ancora di più di qualche anno fa".



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