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Area Brancadoro venduta al privato, Mancini: "Si è compiuto un crimine"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO "Questa città non può essere in mano ai proprietari delle aree o a chi fa i piani casa in maniera impattante. E quindi è bene organizzarsi e ricominciare a discutere", cosi Giorgio Mancini di Cambia San Benedetto. E' intervenuto al parco Monte Conero di Ragnola all'assemblea pubblica contro la cementificazione indetta dal coordinamento "Fermiamo il Consumo di Suolo". LEGGI QUI I RISVOLTI POLITICI

Mancini senza peli sulla lingua: "Si è compiuto un 'crimine', lasciando l'area Brancadoro al privato, da parte di un'amministrazione comunale che non ha comprato 200mila metri quadri di area verde con destinazione sportiva".

 Due anni prima. "Durante la campagna elettorale del 2021 - ricorda Mancini - l'allora candidato sindaco Spazzafumo si impegnava a non fare avvicinare nessuno a quell'area per lasciarla a destinazione sportiva. Anzi, sottolineava l'impegno  per trovare i fondi per partecipare all'asta, perché era importante salvaguardarla". 

Due anni dopo. "Adesso invece il sindaco dice che il privato - l'amara constatazione -  aveva diritto di comprare e che vuole vedere cosa presenterà il nuovo proprietario, sperando che rispetti l'indirizzo sportivo. La battaglia non può essere quella di garantire i parcheggi dello stadio e un terzo di verde pubblico. Lì non ci va niente".

Insomma, secondo coloro che sono intervenuti all'assemblea pubblica, anche se venissero rispettate le norme del vigente Prg il suolo sarebbe cementificato e sigillato, perché gli impianti sportivi verrebbero costruiti con fondamenta e pavimenti di cemento.


Uno sguardo al progetto dell'ing. Eusebi. "Al sindaco piace il disegno delle onde - ancora Mancini - che riproducono il surf. Sembra il palaghiaccio di 40 anni fa. Mentre l'Europa va da altre parti, in Italia si continua purtroppo ad andare dietro ai proprietari delle aree".


Infine l'appello di Mancini al centrosinistra e ai movimenti:
"Penso che ci si debba attrezzare per fermare questo stato di cose: organizziamoci e ricominciamo a discutere". (Franco Cameli)

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