SAN BENEDETTO DEL TRONTO La notizia della prossima chiusura della filiale di Banca Intesa di via Turati (leggi qui) preoccupa gli abitanti di Porto d'Ascoli. A farsi portavoce delle istanze dei residenti è Elio Core, presidente del comitato di quartiere Porto d'Ascoli Centro. Core ha scritto un accorato e circostanziato appello al sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo.
L'appello di Core: "Gentile Sindaco, il Comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro, sollecitato dai cittadini, non può esimersi dal sottoporre alla sua attenzione il problema della ventilata chiusura dell’istituto finanziario Banca Intesa San Paolo ubicato in via Filippo Turati, operativo da molti anni. Tale Istituto ha svolto un ruolo molto importante nell’erogare servizi bancari e finanziari alla popolazione di Porto d’Ascoli, che ha raggiunto in termini demografici circa 23mila abitanti.
Numeri significativi rispetto alla popolazione complessiva della città di San Benedetto del Tronto, che annovera circa 48 mila abitanti, diventando la città più popolosa della provincia di Ascoli Piceno. Dati che porteranno a discutere in tempi non lontani anche l’assetto territoriale per una nuova Provincia Ascoli-San Benedetto, come peraltro avvenuto per il territorio Pesaro-Urbino nelle Marche, e tante altre realtà a livello nazionale.
Tuttavia, il territorio della frazione di Porto d'Ascoli negli ultimi tempi ha subito un notevole incremento demografico, che ha visto la crescita di numerosi complessi edilizi per soddisfare le richieste abitative dei cittadini, che decidono per molteplici motivi di trasferirsi nella nostra città, molti dei quali proprio a Porto d’Ascoli.
L’analisi del territorio segnala alla nostra attenzione anche la presenza di numerosi centri commerciali, attività produttive, strutture strategiche e vitali per la città quali: stazione ferrovia, caserma dei carabinieri, Guardia di finanza, scuole elementari e medie, numerosi studi professionali, Statale 16, svincolo Ascoli-Mare, ristoranti, alberghi, case vacanze, agriturismi,aAssociazioni territoriali, ospedale di prossima realizzazione a Ragnola. Strutture che aumentano notevolmente il turismo e gli affari commerciali in questo territorio, diventato fulcro e asse portante dell'economia sambenedettese e non solo. Orbene, a fronte di queste oggettive realtà, diventa impresa titanica, per chi volesse farlo, smentire questi significativi dati.
Tuttavia, nonostante questi oggettivi riscontri, assistiamo da anni a una forte penalizzazione di questo territorio con la riduzione dei servizi, peraltro portatore di sviluppo e di un notevole gettito tributario nelle casse dello Stato e del Comune di San Benedetto del Tronto.
Per quanto sopra esposto, e allo scopo di soddisfare le esigenze di detto territorio, le chiediamo, a nome dei cittadini del quartiere, di porre in essere iniziative atte a scongiurare la chiusura dell’Istituto bancario in oggetto, portatore di interessi collettivi e segnatamente di questo territorio proiettato verso la crescita economica e abitativa.
Concludiamo aggiungendo che la popolazione dei quartieri di Porto d’Ascoli è costituita prevalentemente da anziani, i quali troverebbero difficoltà a recarsi nella sede centrale in San Benedetto del Tronto, e penalizzati dalla perdita di questo importante servizio. Alla luce di quanto sopra, la esortiamo quindi ad intervenire - conclude il presidente Core - presso gli organi dell’Istituto bancario, affinché il servizio rimanga e continui a svolgere la sua funzione a Porto d’Ascoli". (Franco Cameli)
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