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Tesori nascosti del lungomare: la lancetta "Pupina Serena"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO E' stata restaurata nel 2023 e da poco più di un anno è tornata sul lungomare sud, nell'area del circolo nautico "Ragn' a Vela". E' la lancetta "Pupina Serena", rara testimonianza della tradizione marinara della città di San Benedetto del Tronto. Una rarità che andrebbbe valorizzata agli occhi dei turisti, magari inserendola in qualche tour guidato in cui fare conoscere la nostra storia. 

Di cosa si tratta? La “lancetta” è la barca da pesca che meglio di ogni altra incarna la storia della marineria sambenedettese, ma anche del tratto di costa Marche-Abruzzo. Sorella minore della “paranza” poteva pescare con una rete a strascico sia a coppie che da sola, ma sempre la durata delle sue uscite si limitava dall’alba al tramonto, per cui il pesce portato a riva veniva ritenuto il più fresco e genuino, contrariamente a quello delle paranze che andavano più lontano e restavano fuori più giorni.


Di dimensioni più ridotte della prima, che non raggiungevano mai i 10 metri, era dotata di un albero della lunghezza pari a quella dello scafo e di un’antenna pari una volta e mezzo la lunghezza di questo. Montava una vela “al terzo” che veniva manovrata anche con un boma nella parte inferiore, contrariamente alla paranza che ne era priva e che aveva una vela latina.

Aveva una chiglia tendente al piatto per il suo varo e ritiro in spiagge sabbiose e dai fondali bassi.

L’equipaggio non superava mai le tre-quattro persone, di cui quasi sempre uno era in età minorile, cioè il “morè”, mentre il responsabile di ogni decisione in terra ed in mare, che spesso coincideva anche con il padrone del mezzo, era il ”parone”.


Era dotata anche di due-tre remi per consentire di spostarsi in cerca del vento in caso di bonaccia, agevolare le manovre di uscita e di rientro a riva. Priva di deriva impiegava un timone molto grande e robusto, manovrato dalla coperta di poppa attraverso una barra altrettanto resistente.

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