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Emergenza parcheggi, il gruppo Rigenera: "No park multipiano in piazza S. Giovanni, sì al bio-silos all'ex Sgattoni"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO Rigenera Sbt è un gruppo di cittadini amanti della propria città, senza alcun riferimento politico "e non intendiamo criticare nessuno, ma semplicemente osservare le emergenze cittadine. La nostra principale attenzione riguarda principalmente l’aspetto urbanistico e la promozione dell’incremento del verde e degli alberi nella nostra città".

Il caso parcheggi è esposto dagli esponenti di Rigenera Sbt, l'avv. Gian Luigi Pepa e l'arch. Daniele Paolini. 

“La questione che intendiamo affrontare questa volta riguarda - affermano Pepa e Paolini - il peggioramento esponenziale che emerge nel periodo estivo e non solo, del traffico veicolare urbano, che nelle ore di punta rendonola vita del centro storico A2 (quartiere marinaro) invivibile. E’ soprattutto in questa zona che quasi sempre si  sviluppa un traffico veicolare incontrollato alimentato da una vera e propria emergenza parcheggi.

Infatti, cittadini residenti e commercianti sono i più penalizzati da questo fenomeno e nonostante le continue lamentele sembra che tutto rimane invariato senza che nessuno metta mano seriamente a questa emergenza. E’ realtà indiscutibile che la problematica della congestione del traffico causata da veicoli che circolano incessantemente in cerca di un parcheggio comporta conseguenze negative che rendono la vita dei residenti insostenibile.

Tra queste evidenziamo:
1. L’aumento dell’ inquinamento atmosferico, infatti i veicoli in movimento continuo emettono maggiori quantità di gas di scarico. Il traffico veicolare costituisce oggi il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico, a causa della emissione dei prodotti della combustione dei carburanti e della loro successiva trasformazione chimica, nonché a causa della evaporazione degli idrocarburi incombusti che nei mesi caldi impattano maggiormente sulla salute dei cittadini.

2. Vi è poi la questione dell’ Inquinamento acustico: il traffico costante genera rumori che possono disturbare la quiete pubblica e avere effetti negativi sulla salute dei cittadini che sommati a quelli della Movida aumentano lo stress acustico rendendolo insopportabile soprattutto nelle ore notturne. 

3. La perdita di tempo e stress per cercare un parcheggio che può durare anche mezz’ora e anche più ne vogliamo parlare? Questa può essere un’attività frustrante e dispendiosa in termini di tempo, causa di stress e disagi rilevanti.

4. Altro fatto allarmante è la continua congestione del traffico, causata dalla ricerca di parcheggio che rallenta il flusso del traffico, creando ingorghi e ritardi.

5. Da non sottovalutare infine l’impatto economico negativo per le attività commerciali del centro. E’ indubbio che il tempo perso e l’efficienza ridotta hanno ripercussioni economiche per tali attività.

6. Da ultimo si riscontra un generale “degrado della qualità della vita”.

In definitiva la combinazione di inquinamento, rumore e traffico intenso può rendere la vita urbana di questa zona un’esperienza terribile.

Affrontare questi problemi in maniera seria significa per noi innanzi tutto adottare diverse strategie, come il miglioramento dei sistemi di trasporto pubblico con navette elettriche di comunità. L’implementazione di soluzioni di parcheggio intelligente, la creazione di nuovi parcheggi su aree e autosilos posti fuori dal centro, la promozione dell’uso di mezzi di trasporto alternativi (biciclette, monopattini elettrici).

I dati Istat del resto confermano un dato allarmante per San Benedetto ove normalmente vi sono quasi 1000 autovetture ogni mille residenti, in estate raddoppiano di numero con conseguenze negative per tutti. Basta farsi un giro per rendersene conto con strade e piazze sempre sovraffollate di automobili .

Per noi la risoluzione di questa questione rappresenta è  “DECONGESTIONARE”. Occorre perciò evitare ulteriori concentrazioni di automobili piuttosto che incentivare tale fenomeno. Realizzare nuove isole pedonali o ampliare quelle esistenti, senza un preventivo bilanciamento dei posti auto perduti non farebbe altro che intensificare “IL CAOS URBANO”.

Sono di questi giorni proposte, per altro vecchie e mai attuate per ovvie ragioni, per altro economicamente inattuabili come il realizzo di un parcheggio interrato in piazza San Giovanni Battista, dove la falda freatica è molto superficiale quindi economicamente costosissimo.

L’eventuale scavo in questa zona infatti, sia pur se tecnicamente possibile con opportuni ma costosissimi accorgimenti,  oltre a generare ulteriori concentrazioni automobilistiche, potrebbe destabilizzare il sottosuolo causando cedimenti che influirebbero inevitabilmente sulla stabilità degli edifici limitrofi.

Inoltre, l’interferenza con la falda acquifera potrebbe portare a problemi di drenaggio e aumentare il rischio di allagamenti in una zona storicamente predisposta a tali fenomeni ossia fin dai tempi dell’antico campo di calcio meglio conosciuto come “la Trappoletta” poi spostato al di là della ferrovia a  est anche a causa degli allagamenti che vi si verificavano ad ogni temporale, tant’è che la zona era conosciuta dai sambenedettesi dell’epoca come i “Panterò-Pantani” . 

Anche la “Tombatura dell’Albula per realizzare posti auto” sarebbe da evitare perché potrebbe avere gravi ripercussioni ecologiche, alterando l’ecosistema locale. I corsi d’acqua sono habitat cruciali per molte specie e contribuiscono alla biodiversità urbana.

Va anche considerato il “Rischio Esondazione”, che aumenterebbe, specialmente durante periodi di piogge intense, poiché si altera il naturale deflusso delle acque in rapporto alla ricezione marina.

Del resto la storia alluvionale della città ce lo ha ampiamente insegnato anche a caro prezzo. L’ultima volta fu  nel  1970, esattamente 54 anni fa, quando l'Albula esondò inondando il centro e l'area di viale De Gasperi di fango e detriti, e non è escluso che questo evento non possa ripetersi vista la scarsa manutenzione che si fa nelle casse di espansione poste a monte del torrente.

Vi sarebbero poi per l’appunto i “Costi elevati di costruzione e manutenzione”. Realizzare parcheggi in queste condizioni geologiche può essere molto costoso e richiedere costanti opere di manutenzione per evitare problemi strutturali e idraulici.

Quali soluzioni adottare allora? Per noi di “Rigenera” basta fare riferimento ad altre città che hanno messe in campo soluzioni con successo. Nel nostro caso proponiamo:

1. In primo luogo la creazione di parcheggi eriferici pubblici e privati anche attraverso pubblici espropri (in area Ballarin-cassa di colmata-edifici ex Santarelli, area via Bixio ecc. ), di scambio  con Servizi Navetta efficienti che colleghino le aree di interesse cittadino.

Occorrerebbe anche considerare soluzioni come la costruzione di:

2. “Parcheggi Bio-Silos” multipiano o sotterranei in aree meno critiche ovvero dove l’interferenza con la falda freatica e gli ecosistemi naturali è minima.

Perché ad esempio non proporre alla proprietà la trasformazione di un edificio ex industriale come i famigerati frigoriferi “Sgattoni” in un Bio-Silos”? Sarebbe un “BUSINESS” di notevole portata sia per la proprietà che per la cosa pubblica come già dimostrato in molte città.

3. Incentivare “Sistemi di parcheggio intelligente”: utilizzare tecnologie avanzate per ottimizzare l’uso dei parcheggi esistenti, come sensori di occupazione e app per la prenotazione del parcheggio.

4. “Promozione del trasporto pubblico e mobilità alternativa”: investire in infrastrutture per il trasporto pubblico, piste ciclabili e percorsi pedonali per ridurre la dipendenza dall’auto privata.

Adottare queste soluzioni può aiutare a mitigare i problemi di traffico e parcheggio senza compromettere l’ambiente e la stabilità urbana.

5. Altra misura urgente di cui si sente da tempo il bisogno è la revisione dei regolamenti dei parcheggi su strada. A tal proposito nel cosiddetto quartiere Marinaro perché non introdurre una vera e propria ZTL, con permessi specifici per residenti a tempo indeterminato e determinato per i non residenti.

Considerare infine l’implementazione delle tariffe per parcheggi non residenziali potrebbe essere un’ottima soluzione per scoraggiare l’uso prolungato dell’auto e favorire una rotazione più rapida dei posti disponibili.

Il fatto che in tal caso il commercio urbano avrebbe un impatto negativo da queste iniziative“È UN FALSO PROBLEMA” come ampiamente dimostrato in città come Rimini, Riccione, Civitanova Marche, Giulianova, Pescara, dove al contrario gli stessi commercianti stanno traendo grandi benefici da queste soluzioni".

Concludono Pepa e Paolini: "Proposte, pensate e riflettute, per realizzare “una città ideale”, vivibile e rispettosa dei propri cittadini".

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