Grande successo lo spettacolo degli scout sul femminicidio: Sala Don Marino piena, tanti applausi e proposte di repliche
La "Veglia R/S" è uno strumento di conoscenza e giudizio che si colloca al termine di un’esperienza significativa vissuta dalla comunità R/S. E' la modalità con la quale si comunica all’esterno l’esperienza vissuta e le riflessioni maturate. Costruita con varie tecniche espressive e di comunicazione, ha un profondo valore politico, in quanto il pubblico non è solo spettatore, ma è coinvolto nella riflessione critica, nella presa di coscienza del tema affrontato e nelle azioni intraprese dalla comunità.
La "Veglia R/S" è inoltre occasione di rilettura dell’esperienza vissuta. È il punto finale di un percorso educativo, fatto di esperienza, confronto, riflessione, scelta, serve a narrare criticamente quanto vissuto e le azioni intraprese o da intraprendere. È lo strumento per eccellenza attraverso il quale la comunità R/S esce dalla sede e comunica con il territorio.
"C’è sempre un po’ di emozione - afferma Morena Mandolese - quando si decide di realizzare una Veglia: per noi è il tempo in cui riprendere in mano la ricchezza di un cammino percorso, di mettere a fuoco i messaggi importanti che vogliamo condividere; è un tempo di fantasia, manualità, impegno. È una fatica, certo, ma ne vale la pena.
Per noi la Veglia è un’occasione unica per esprimerci e manifestare il nostro pensiero critico: è abbastanza facile metterci la faccia quando siamo tra noi; aprirci all’esterno per condividere pensieri, considerazioni, opinioni, è più complesso ma sfidante. Ci rendiamo conto che quest’apertura è un esercizio prezioso per imparare nella quotidianità la fatica e il valore della coerenza di ciò in cui crediamo e che si vuole narrare.
La Capo Fuoco ci ha aiutato a elaborare in modo più attento la "Veglia R/S" e a comprenderne le caratteristiche perché potessimo sfruttarla al meglio.
Durante quest'anno, nel nostro gruppo scout, abbiamo avuto l'opportunità di esplorare un tema di grande rilevanza sociale; abbiamo affrontato un capitolo molto importante e delicato che, riguarda il femminicidio e la violenza domestica. Questo percorso ci ha permesso di conoscere le cause profonde di un fenomeno così tragico e diffuso. Abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare testimonianze dirette e di dialogare con figure professionali esperte. Grazie a questi incontri, abbiamo imparato a riconoscere i segnali di violenza, a comprenderne le conseguenze e, soprattutto, a conoscere le strategie per prevenirla e contrastarla.
Ancora troppo spesso, come possiamo apprendere quotidianamente dai notiziari, le donne vengono trattate anche peggio di come si farebbe con un oggetto di scarso valore… sta ad ognuno di noi - conclude Morena Mandolese - rendersi fautore di un cambiamento della società, non possiamo più aspettare che sia qualcun’altro a fare il primo passo...".
I ringraziamenti ai ragazzi Clan Fuoco: Serena, Francesco, Vanessa, Davide, Elisa, Simone. Ai Novizi: Rachele, Filippo, Alice. A Simone Ciotti che ha diretto i ragazzi nella parte artistica dello spettacolo e ha cantato la canzone "Le donne lo sanno".
Ringraziamenti per la parte tecnica, luci e microfoni a Diego Pasqualini e Manuel Liberati. Don Matteo Calvaresi ha aiutato a capire la considerazione che la società ha avuto della donna nelle varie culture, in particolare quella cristiana ed ebraica dall'epoca di Cristo fino ai giorni nostri.
Gli scout ringraziano inoltre il parroco di Cristo Re don Gian Luca Rosati che ha gentilmente concesso il teatro, la psicologa Anna Giuseppina Mandolini, la dottoressa Liliana Talamonti, l'assessore alle Politiche sociali Andrea Sanguigni e la consigliera comunale Sabrina Merli.
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