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Progetto area Brancadoro, Sinistra Italiana: "Si vuole espropriare il Consiglio comunale per affidare la pianificazione urbanistica alla giunta"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO La cementificazione dell'area Brancadoro non fa dormire sonni tranquilli a Sinistra Italiana "e a tutta la città". La formazione politica che fa capo al parlamentare Nicola Fratoianni espone le criticità del progetto della Sideralba.

"Lo scorso 6 dicembre - afferma Sinistra Italiana - il gruppo Sideralba, acquirente dell’Area Brancadoro, ha depositato al Comune di San Benedetto un parere legale finalizzato, a dire dello stesso legale incaricato, ad individuare la procedura più rapida e snella possibili per realizzare l’intervento nell’area.

La soluzione suggerita sarebbe semplice e veloce. L’art.49 delle NTA, attualmente prevede che per qualsiasi progetto da realizzare nell’Area Brancadoro (conforme al PRG) occorre un preventivo piano particolareggiato di iniziativa pubblica o privata. Quindi basterebbe cancellare nell’art.49 delle NTA tutti i riferimenti alla necessità del piano particolareggiato in modo da consentire nell’area Brancadoro l’intervento edilizio diretto, senza cioè la necessità di strumenti attuativi ulteriori come appunto il piano particolareggiato.

Ma chi deve fare questa semplice, piccola modifica delle NTA? Il litigioso Consiglio Comunale di SBT con maggioranza traballante a + 1 consiglieri? No, dicono i legali di Rapullino: basta una semplice delibera della Giunta Comunale, come previsto dalla vecchia legge edilizia regionale del 92, che, seppure in fin di vita perché sostituita dalla nuova appena venuta alla luce a fine novembre 2023, continua ancora a sopravvivere fino a che la nuova legge non entri a pieno regime.

Ci immaginiamo il plauso entusiastico dei tanti cantori locali dei mirabolanti progetti dell’imprenditore siderurgico campano: “Giusto! Semplificare, semplificare! Accelerare, Accelerare! Via il campo di broccoli. La città ha bisogno di impianti sportivi!". 

Solo che se si facesse quanto consigliato da Rapullino, si presume del tutto disinteressatamente per il solo bene della città, si verificherebbero alcune conseguenze un po’ particolari.

La prima che non occorrerebbe più una pianificazione dell’intero comparto dell’Area Brancadoro e quindi Rapullino potrebbe realizzare i suoi progetti autonomamente, senza coinvolgere i proprietari delle altre porzioni dell’area. 

La seconda, ancor più grave, che salterebbe del tutto la previsione dell’art. 49 NTA per cui 1/3 della superficie territoriale deve essere destinata “a spazi omogenei di verde attrezzato”. In sostanza la quantificazione della porzione di area da riservare in maniera omogenea solo a verde sarebbe rimessa alla discrezionalità del proprietario, che potrebbe fare come gli pare e piace. (senza considerare poi la non necessità della VAS, come ipotizzato sempre dal legale di Rapullino).

A tutto questo va aggiunto il vero e proprio esproprio forzato delle funzioni e prerogative del Consiglio Comunale, in materia di pianificazione urbanistica, in favore della Giunta. 

Ci pare che ci sarebbe abbastanza per respingere nettamente i consigli “disinteressati” di imprenditori con interessi ben precisi, ma purtroppo l’inadeguatezza, l’incapacità, la soggezione agli interessi forti che ha ormai inequivocabilmente dimostrato l’Amministrazione Spazzafumo - conclude Sinistra Italiana - non ci fa dormire sonni tranquilli, per il futuro, non solo dell’Area Brancadoro, ma di tutta la nostra cara città". 

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