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Topi e serpenti intorno alla stazione di Porto d'Ascoli. Il quartiere insorge: «Non siamo nel Burundi!»

SAN BENEDETTO DEL TRONTO Lettera al vetriolo per il sindaco Spazzafumo da parte di Elio Core, presidente del quartiere Porto d'Ascoli Centro. Una lettera per denunciare l'incuria e il degrado imperanti vicino alla stazione ferroviaria di Porto d'Ascoli. E' stata inviata anche al comandante dei Vigili urbani della delegazione comunale Porto D'Ascoli, Maurizio Caselli.

«Egregio Sindaco, siamo consapevoli - l'incipit di Core - di vivere in periferia ma non nel Burundi, paese dell’Africa orientale. I reperti fotografici pervenuti al Comitato di quartiere Porto d'Ascoli Centro, evidenziano un degrado imperante lungo la via Esino a ridosso della Stazione ove peraltro insistono bici abbandonate, una macchina con targa francese in sosta da diversi mesi, occupando spazio pubblico e impedendo ai residenti di usufruire del parcheggio; sacchi di immondizia lasciati sul marciapiede che impediscono il transito dei pedoni». 

Scene da terzo mondo. «In sostanza - tuona Core - scene da terzo mondo e non certo degne di una città turistica ed in pieno centro cittadino. Nello spazio recintato, proprio a ridosso della stazione, insiste una folta vegetazione di erbe ed arbusti al cui interno albergano topi e serpi che, a qualsiasi ora vagano intorno ai rifiuti in cerca di cibo, spingendosi sino negli appartamenti al piano terra.

Ciò premesso, questo degrado presente in pieno centro cittadino, non è accettabile dai cittadini che giornalmente protestano per questa incuria.  Vogliamo ricordare, per la circostanza, che il nodo ferroviario di Porto d’Ascoli è molto trafficato dai cittadini per motivi di studio, di lavoro, ed in questo periodo dai turisti, con una utenza giornaliera di circa 800 fruitori del servizio, che si dirigono verso Ancona, Pescara ed Ascoli. Vedere questo triste spettacolo ci penalizza sotto il profilo turistico e di immagine».

L'appello al sindaco: «A conclusione di quanto esposto, le chiediamo di porre in essere disposizioni urgenti atte a rimuovere questo degrado presente in questo tratto periferico della città dimenticato da tutti e da sempre». (Franco Cameli)

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