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"Il nuovo ospedale sarà diviso tra Ascoli e San Benedetto: sindacati e primari che ne pensano?", i quesiti di Neroni (Pd)

SAN BENEDETTO DEL TRONTO "Ospedale unico o su due plessi?". Inizia così la riflessione di Mario Neroni, Coordinatore Gruppo Sanità del PD di San Benedetto.

"In relazione alle critiche mosse dal PD alla giunta della Regione Marche nella conferenza stampa del 30 giugno, il consigliere Assenti - spiega Neroni - ha risposto comunicando che ci saranno ulteriori stanziamenti per lo studio di prefattibilità del Nuovo ospedale di San Benedetto. Non c’è motivo per non credergli, in fondo durante l’assestamento di bilancio ciò è sicuramente possibile. Nella lunga risposta, spesso confusa, su una cosa è stato chiaro. Il Piceno avrà un ospedale di primo livello su due plessi, metà circa ad Ascoli e metà a San Benedetto".

I cittadini vanno informati. "Al di là dei problemi economici per la realizzazione dell’opera, penso sia importane - continua Neroni - informare bene i cittadini di tutto il Piceno su quale sarà l’offerta ospedaliera nei prossimi decenni, che si faccia o meno il nuovo Ospedale di San Benedetto. La provincia di Ascoli non avrà due ospedali come qualcuno va propagandando, ma un solo ospedale su due plessi. Questo significa che alcuni servizi, reparti, specialità, saranno presenti ad Ascoli, altri saranno presenti a San Benedetto. Bisognerebbe elencare quali saranno ad Ascoli e quali a SBT.


Per i cittadini significa che per alcune patologie dovranno rivolgersi al plesso di Ascoli e per altre a quello di San Benedetto a prescindere da dove essi risiedono. Questo significa inoltre che quando saranno ricoverati in uno dei due plessi, se avranno bisogno di indagini e/o procedure che non sono presenti nel  plesso che li ospita dovranno essere spostati anche più volte per completare l’iter diagnostico o terapeutico. Questo succede già adesso e succederà sempre più spesso con l’avvento di tecnologie sempre più innovative che non potranno essere presenti in tutti e due i plessi. Basta pensare alla chirurgia robotica.

Il personale sanitario, soprattutto medico specie nelle aree chirurgiche, si sentirà sicuro, gratificato e soddisfatto nel lavorare in uno dei due plessi dove manca sempre qualche specialità, qualche tecnologia, quindi spostare i pazienti nell’altro plesso per ottenere buoni risultati e lavorare in sicurezza. Non parliamo dello spreco di risorse economiche e soprattutto professionali per questi spostamenti e per coprire le guardie interne nei due plessi.

I Sindaci di tutti comuni del Piceno, soprattutto delle aree interne, hanno approfondito questi argomenti, hanno informando i loro cittadini, e soprattutto sono d’accordo con questo scenario. Questi sono i quesiti ai quali tutti noi dovremmo rispondere soprattutto chi ha responsabilità politiche".

Neroni sollecita i sindacati e i dirigenti medici. "In questo dibattito - ancora Neroni - sono assenti alcuni soggetti che invece dovrebbero esprimersi. Le organizzazioni sindacali, sempre molto attente alle sacrosante rivendicazioni a tutela dei lavoratori, si sono dimenticate degli utenti e non hanno mai fatto conoscere la loro posizione, o forse non ce l’hanno?

Le rappresentanze scientifiche, soprattutto mediche ma anche infermieristiche e tecniche. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano i Dirigenti Medici soprattutto delle aree chirurgiche.

Dovremmo chiedere a questi soggetti sicuramente autorevoli e competenti, se lavorare in un ospedale nuovo completo, con tutte le specialità e i servizi nella stessa struttura, sia la stessa cosa che averle in due strutture, ai fini dei risultati sul paziente oltre agli sprechi di cui ho parlato.

Sarebbe bene che i soggetti menzionati a partire dalle forze politiche e sindacali, i sindaci, e le rappresentanze scientifiche si esprimessero rispondendo a questi quesiti. Qualora ci fosse un largo consenso sia da parte politica che da parte medico scientifica non sarà certamente la mia opinione a bloccare questo progetto.

Teniamo presente che qui si sta giocando l’efficacia e l’efficienza dell’offerta ospedaliera del piceno per i prossimi decenni. Il malato - conclude Neroni - non è né di destra né di sinistra, deve essere curato nel miglior modo possibile".

Commenti

Luk1956 ha detto…
Il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso ha fatto veramente un bel lavoro opponendosi all'ospedale unico di Pagliare. Complimenti ecco il risultato