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Gatti randagi malati e abbandonati a Porto d'Ascoli: «Pericolo per la salute, il Comune si muova»

SAN BENEDETTO DEL TRONTO Degrado animale e ambientale che sta contagiando il sociale. I cittadini si mobilitano per mettere in sicurezza la colonia felina che di sera si raduna nel parcheggio del Penny Market, a Porto d'Ascoli. Degli animali si stanno occupando alcuni residenti, rifornendoli di cibo e assistendoli con cure mediche. 

 Due donne hanno accompagnato dal veterinario due gatte malandate e le hanno fatte sterilizzare a spese proprie. I felini che si riproducono generano problemi sociali: la situazione potrebbe diventare fuori controllo.
Una lettera della prof. Nadia Cipolloni, indirizzata al sindaco Spazzafumo e al Servizio veterinario dell'Ast Ascoli, dipinge un quadro allarmante ed esorta gli interessati a trovare una soluzione ai problemi della colonia felina.  

Della questione si sta interessando il comitato di quartiere Porto d'Ascoli Centro che ha scritto al sindaco affinché risolva la criticità

La lettera della prof. Cipolloni. "Sono la cittadina sambenedettese Nadia Cipolloni, intendo segnalare e denunciare - scrive la donna - le inadempienze delle Autorità locali preposte, circa la colonia felina stanziale nello spazio antistante il supermarket Penny, tra via Musone e via Velino, a Porto d’Ascoli. 

Tale colonia comprende circa venti gatti, tra i quali parecchie femmine che hanno già figliato e sono di nuovo gravide.

Tranne rari casi in cui i cuccioli sono visibili poiché ricoverati in alcuni giardini di proprietà private, molti altri sono occultati e spesso vengono investiti dalle auto o ritrovati nei bidoni dei rifiuti oppure semplicemente scompaiono.

Ho esaminato visivamente molti dei gatti della colonia in questione e pur non essendo una veterinaria, ad una prima analisi alcuni elementi sembrano malati di rogna,  altri presentano pustole purulente e molti hanno delle infezioni agli occhi.

Ogni sera, tra le 21.00 e le 21.30 i componenti della colonia felina, si radunano in loco in cerca di cibo, ed io mi sono trovata, mio malgrado, moralmente ed eticamente coinvolta, insieme ad altri, a sfamarli ed a provvedere alle cure di alcuni di loro".

Continua la prof. Cipolloni: "La storia è iniziata con quattro gatti e una “ gattara” volontaria che li accudiva, alla quale è sfuggita di mano la situazione… poiché non avendo segnalato alle autorità preposte la presenza cospicua di femmine spesso gravide e l’arrivo di altri maschi, si è ritrovata con una ventina di gatti e la impossibilità di accudirli e curarli tutti da sola.


Una coppia è venuta in soccorso della gattara ed io stessa casualmente mi sono trovata coinvolta nell’aiuto per l’accudimento.

Mi è giunta notizia che la “gattara” ufficiale si sarebbe dimessa poiché indispettita dalla presenza di altre persone che, come me, cecano di supplire all’assenza delle autorità preposte.

Ora abbiamo bisogno di aiuto perché non possiamo più gestire autonomamente la situazione. Personalmente, ho telefonato all’Associazione “l’Amico fedele”,  all’Ufficio veterinario, a qualche rappresentante politico locale e paradossalmente si trincerano tutti  dietro il consueto mantra del costume italico: non ci sono i fondi! Quindi nessuna delle istituzioni menzionate si fa carico della cura e delle sterilizzazioni degli animali, noncurante del crescente randagismo e del pericolo per la salute pubblica.

Gli animali della colonia hanno fame e bisogno di cure… nonché dell’intervento pubblico per eventuali sterilizzazioni… tra breve ce ne troveremo 100 di gatti… e chi li accudirà?".


L'appello a Spazzafumo: "Lei sig. Sindaco, sulla base del dettato degli artt. 823 826 del Codice Civile esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale e, in base al D: P: R. dei 31 marzo 1979, le spetta la vigilanza sulla osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali.

Invito pertanto Lei e le Autorità veterinarie territoriali preposte - conclude - a farsi carico con cortese sollecitudine della risoluzione del problema della colonia felina in oggetto".

La lettera del quartiere Porto d'Ascoli Centro, firmata dal presidente Elio Core: "Gentile Sindaco, egregio Assessore, la lettera pervenuta al Comitato di quartiere Porto d'Ascoli Centro da parte di una cittadina residente nel nostro quartiere, avente ad oggetto una colonia di felini ubicata nei pressi del Centro Commerciale Penny, evidenzia la necessità di intervenire con urgenza. Detta colonia, presente da qualche tempo, ha bisogno di essere seguita da organi preposti poiché al suo interno vi sono gatti denutriti e portatori di malattie infettive che stanno contagiando altri gatti. La colonia, peraltro, raggiunta da altri felini maschi randagi presenti in zona, ha subito un incremento in termini di filiazione senza alcun controllo.

 Il Comitato di quartiere, alla luce di quanto esposto dalla cittadina e da quanto dallo scrivente riscontrato, le chiede di porre in essere disposizioni atte a rimuovere questa situazione di degrado in pieno centro cittadino, che certamente non proietta una buona immagine in una città a vocazione turistica. In attesa della risoluzione del problema, nel mentre, ci pregiamo inviarle distinti saluti". (Franco Cameli)

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