Aree private ad uso pubblico. "Il Comune chiede il pagamento del canone unico?", Marinangeli (Lega) interroga il sindaco
SAN BENEDETTO DEL TRONTO Aree soggette a servitù pubblica: il consigliere comunale della Lega Lorenzo Marinangeli interroga il sindaco Antonio Spazzafumo. Un'interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio e al segretario generale, alla quale il primo cittadino dovrà rispondere in forma scritta.
"Premesso che è fatto notorio - scrive Marinangeli - che in città sussistono molte aree, in particolare adibite a marciapiedi, da lungo tempo soggette a pubblico passaggio seppur catastalmente intestate a private proprietà.
Considerato che le aree private messe a disposizione dei membri della collettività, con carattere di continuità per il soddisfacimento di un'esigenza comune, quali marciapiedi o strade sulle quali non sia ancora maturato il diritto di usucapione, con traslazione dell'area medesima a pubblico demanio e/o dicatio ad patriam, restano private quanto alla proprietà, ma non possono essere sottratte alla pubblica utilità.
Rilevato che le servitù pubbliche rientrano all'interno della disciplina dei beni demaniali, anche in virtù del disposto dell'art 825 codice civile e, dunque, le aree gravate da servitù pubblica sono da assoggettare al pagamento del canone unico".
Marinangeli infine interroga il sindaco, chiedendogli:
1. di riferire se la Pubblica Amministrazione, in sede di rilascio a privati di eventuali titoli edilizi ovvero di presentazione di cila e/o quant'altro, verifica l'esistenza di eventuali aree private adibite ad uso pubblico;
2. se l'amministrazione richiede al privato il pagamento del canone unico nel caso di occupazione, per lavori edili, di aree dalle caratteristiche succitate;
3. se l'amministrazione richiede al privato di provvedere a dare comunicazione agli uffici
competenti, stante la necessità di tutelare l'incolumità pubblica, nel caso di occupazione di aree
private adibite ad uso pubblico". (Franco Cameli)
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