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Interventi tampone al sottopasso di via Mare, Capriotti: "L'acqua che fuoriesce non è di fogna"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Le infiltrazioni e il degrado del sottopasso di via Mare, a Porto d'Ascoli, sono stati oggetto di diversi articoli da parte di Adriatico 24 Ore. In particolare, abbiamo parlato del controllo dell'Arpam sulle perdite di acqua che si temeva fossero di fogna LEGGI QUI.   

Ora interviene l'assessore ai Lavori pubblici Antonio Capriotti. "In data 17 febbraio scorso - precisa Capriotti - i tecnici dell'Arpam unitamente a quelli della Ciip hanno ispezionato le infiltrazioni di acque reflue nel piano viario e nelle pareti perimetrali del ponte. 

Nell'occasione i tecnici dell'Arpam si sono confrontati con i nostri. In merito alle prove effettuate, ed a quanto riscontrato sulla natura delle acque di filtrazione, è emerso che le stesse non sono di fogna"

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Continua l'assessore ai Lavori pubblici: "Per entrare nei dettagli, il Comando dei vigili urbani riferisce che su disposizione dell'Arpam ha effettuato nella giornata successiva il sopralluogo, alfine di verificare eventuali tracce del colorante immesso dai tecnici all'interno dei vari condotti. Il mancato affioramento del colorante esclude ad oggi la presenza di reflui fognari nelle acque che filtrano nel sottopasso. Dell'esito è stata data comunicazione il 18 febbraio all'Arpam ed il 20 alla Ciip.

I nostri tecnici mi hanno riferito che si sono lasciati con l'impegno di tenere sotto controllo la problematica".

Complicato intervenire per bonificare il sottopasso di via Mare. "La problematica dell’affioramento delle acque - spiega Capriotti - non trova quindi, stante la conformazione/stratigrafia del terreno, facile risoluzione. 

Quello che è possibile fare - conclude l'assessore ai Lavori pubblici - è ripetere nel versante est dell’infrastruttura l’intervento effettuato ad ovest, al fine di salvaguardare il pacchetto stradale e i manufatti di contenimento. L’intervento nello specifico prevedeva dei perfori sia sulle soletta delle rampe che sui muri laterali e il successivo riempimento con iniezioni di resina in modo da evitare l’affioramento e la risalita dell’acqua. Sarà cura del sottoscritto informarvi sul proseguo delle attività". (Franco Cameli)

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