Passa ai contenuti principali

Un appartamento cancella la storica casetta dei pescatori: il Comitato striglia l'assessore Gabrielli


 Via degli Orti, zona centrale di San Benedetto del Tronto. C'era una volta la casa bassa dei  pescatori... poi non c'è più. La storia costruita mattone su mattone dalle famiglie dei marinai, viene spazzata via dal freddo cemento: la casa bassa di via degli Orti è infatti in via di trasformazione in un appartamento privato. A nulla è valsa la battaglia del Comitato cittadino.  

Il Circolo dei Sambenedettesi e il Comitato per la Tutela della Casa Bassa Sambenedettese intervengono a margine del Consiglio comunale di sabato 25 febbraio.

"Nel  Consiglio comunale di ieri è stata trattata, in seguito alla interrogazione della consigliera Bottiglieri, la questione della casa bassa di via degli Orti - scrivono - che è in via di trasformazione in appartamento privato. Abbiamo già detto pubblicamente che far diventare un manufatto che ha origini ottocentesche, e che è un unicum, (le case di via Palestro e di via Laberinto sono già stravolte e non rappresentative della vera forma della casa bassa) in una casa privata insignificante, piuttosto che un museo pubblico, sia davvero un'assurdità e un danno inconcepibile per la città e la sua storia".

La stoccata all'assessore all'Urbanistica Bruno Gabrielli: "La risposta all'interrogazione da parte dell'assessore Gabrielli è stata purtroppo del tutto inadeguata. Fare riferimento a strumenti urbanistici futuri quando il problema è adesso, dire che si opererà quando la tabella posta in via degli Orti di distruzione del manufatto originario dice che i lavori sono quasi all'avvio, richiamare il ruolo della Soprintendenza quando il Comune non ne ha richiesto l'intervento specifico, sollevando la questione della centralità storica di questo bene, è stato come evadere totalmente l'urgenza di un intervento pubblico inderogabile".  


Disattese le promesse dell'amministrazione comunale: "Al Comitato per la Tutela  della Casa Bassa era stata assicurata dal sindaco Spazzafumo una forte iniziativa che non abbiamo visto. E lo stesso intervento in consiglio dell'assessore Gabrielli, privo di riferimenti al significato culturale della stessa, persino considerata dall'assessore secondaria rispetto a quelle di via Laberinto e via Palestro (è il contrario invece), sta a dimostrare un totale misconoscimento del rilievo che questo bene assume per la memoria storica sambenedettese. 

A meno che non si pensi che il vissuto dei pescatori conti di meno di quello delle classi borghesi e aristocratiche tra Ottocento e Novecento: la vita dura e piena di sacrifici delle classi povere merita la stessa attenzione di quella di altre classi sociali. Ha fatto bene a sottolineare Giacomo Vespasiani, Premio Truentum 2019, che esiste un parallelo tra i Sassi di Matera e la cassa bassa dei pescatori. Solo che i primi sono diventati una meta turistica e le nostre case basse diventano inutili appartamenti privati. 


Completamente insoddisfatti dell'azione comunale finora svolta, facciamo voto perché finalmente si capisca a quale perdita irreparabile andiamo incontro. Forse non si è compreso ancora il senso civile e storico della battaglia che abbiamo intrapreso. Ci chiediamo: c'è ancora qualcosa da fare e, soprattutto, le istituzioni lo vogliono fare?".


La conclusione: "Non intendiamo accettare questa indifferenza alla fine della storia piccola, ma grande, che ha fatto la città di oggi. Ci stiamo prendendo una colpa collettiva che rimarrà come una macchia alla generazione a cui apparteniamo". (Franco Cameli)

Commenti